Vivere nel bosco e tenerlo in ordine, trovare una lettera smarrita (davvero?), raggiungerne il destinatario attraversando un mondo straniato, chiassoso, di bipedi complicati, abitato da cani, autobus, retini cretini, dove però ci sono anche i biscotti, e un gesto gentile.
Allora, come si scopre in questo fumetto, ci si può smarrire come un verbo in un periodo lungo o una creatura in una selva di edifici e semafori, cercando il fabile nell’ineffabile, il respiro nel cemento, il sonno in un cartone, aiutando un micio a guadare un manto di zebra.
E così giungere a una casa quasi rimpiattata in quella selva: ora, là dove c’era il grigio c’è una festa d’alberi, e una casetta piccola così, dove – da perduti – ritrovarsi. Guardarsi.
Poi no, non è uno specchio: è un invito.
Per un tè, in un altro bosco.

Ludovica Cefalo. Illustratrice, ha sempre sperimentato l’arte in diversi ambiti: dall’oreficeria alla scultura in cartapesta al teatro. Collabora (dal 2017) con la rivista «il Ventriloco» del quartiere romano di Trastevere. Con altri ragazzi ha ristrutturato l’ex sede della scuola di illustrazione Officina B5 per fondare Picaro Spazio Creativo. Vincitrice per due anni consecutivi del concorso Libri fatti a mano di Pieve Santo Stefano, vive e lavora a Roma.

«Questa creatura è apparsa nei miei pensieri in un giorno di pioggia, riflesso sui vetri del tram tra auto, palazzi e le luci dei lampioni. Silenziosamente ha preso vita tra queste pagine e mi fa sperare di trovare qualcuno come lui ad illuminare una giornata storta con la sua ingenua gentilezza. Spero che almeno per lo spazio di questo libro possa illuminare anche la vostra giornata».

Il fatto che mi basti poco per essere felice non significa che mi accontento delle briciole. Altrimenti sarei un criceto.
Italo Calvino