Carlo Zanda / Una misteriosa devozione
«A Napoli, in via Partenope, due signore riconobbero lo scrittore in manette e gli si avvicinarono. Una delle due era la moglie di Benedetto Croce, che pregò i carabinieri di farlo almeno camminare all’ombra. Ma Malaparte si schermì: “Grazie, non ho bisogno di nulla; vi pregherei soltanto di dare da bere al mio cane».
Quella tra l’uomo è il cane è la storia sull’amicizia più vecchia del mondo. Ma grazie a Carlo Zanda e al suo Una misteriosa devozione. Storie di scrittori e di cani molto amati (Marcos y Marcos, 2014) questa favola riesce ad essere ancora appassionante e commovente, specialmente se i suoi protagonisti sono alcuni tra gli scrittori più famosi e benvoluti – da London alla Woolf, da Hemingway a Buzzati, passando per Simenon, D’Annunzio e Saramago.
Toccante e interessante, quello di Zanda è un libro dalle mille risorse: ci avvicina agli autori, ma ci sensibilizza anche verso i cani, che qui sanno essere personaggi illustri tanto quanto i loro speciali padroni. Sono viaggiatori e naufraghi, bastardi e sangue blu; sono gli amici di oggi, di ieri e di sempre; sono semplicemente, infinitamente cani.
Se state pensando di adottarne uno, leggete immediatamente questo libro, che è molto più di un semplice archivio: Una misteriosa devozione ci ricorda di quella nostra parte sensibile che solo certe creature sanno accarezzare.
Consigliato agli amanti dei gatti.
Gaia Tarini
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