
FABIO MAGNASCIUTTI NOMI COSI ANIMALI con uno scritto di SILVER 20,75x16,5 cm, 208 pp., col. brossura cucita con bandelle circometrò, 1. II ediz. 2018 ISBN 978-88-98462-09-4 15,00 euro
La parola a Silver: «Fabio è bravo, e io quelli bravi li tengo d’occhio. A tanti capita di essere bravi una volta, e quelli li lascio perdere, ma quelli che sono bravi sempre fanno paura, e li curo.
Non mi addentro nella disamina del suo stile grafico personalissimo (che poi quando ci vediamo mi spieghi la tecnica, se usi davvero i pennelli o è solo un filtro, in che dimensioni, quanto c’è di materico e quanto photoshop ecc.), no, parlo dell’intelligenza elegante delle sue riflessioni, dello sguardo lunare sulle cose, distaccato e apparentemente disinteressato alle miserie dell’attualità, che invece, al contrario, aggredisce alle spalle arrivandoci per vie traverse. […]
Preciso come un laser, Fabio ti spiazza. È come qualcuno che ti porge la mano per stringere la tua e poi velocemente la ritira. È la palla che ogni volta Charlie Brown si ostina a calciare. È la porta a vetri che non riesci mai a vedere in tempo.
Il gatto che fissa la boccia d’acqua del pesce rosso e dice “Oh, quando la guardi non bolle mai” vorrei mille volte averla fatta io. Ma che sinapsi ha questo ragazzo?».
SILVER. Noto anche come Guido Silvestri, è il padre di Lupo Alberto e della fattoria dei McKenzie. Senza di lui nessuno direbbe «Ehilà Beppe» e il mondo sarebbe un po’ più brutto.
Testo di Giuseppe Ciarallo uscito su Inkroci.
Mi è ricapitato tra le mani “Nomi, cosi, animali” una raccolta di vignette di Fabio Magnasciutti. L’ho riletto, ho goduto, nel senso che ho provato un piacere fisico oltre che mentale nel far scorrere le pagine. Vi ho trovato racchiuso un trattato di sociologia declinato in bellissimi disegni, e in testi dai significati profondi e colti, che si fondono sulla conoscenza di Storia, filosofia, psicanalisi, letteratura, storia del cinema e su calembour, detti popolari e giochi di parole, un lessico sempre in bilico tra cultura alta e cultura popolare. Un vero e proprio massaggio cerebrale, in tempi di oscurità dell’intelletto.
Nel mio personale Pantheon della satira, Fabio Magnasciutti siede alla sinistra del Padre, Altan, perché alla destra è assiso un altro Maestro e gigante quale è Massimo Bucchi.
Vi invito a comprare “Nome, cosi, animali”, costa 15 euro. Non potreste spendere i vostri soldi in miglior modo.