Archeology

STEFANO ZATTERA
ARCHEOLOGY
con uno scritto di Andrea Voglino

19×26 cm, 100 pp. a colori
brossura cucita con bandelle
fumisterie, 12
ISBN 978-88-98462-51-3
15 euro

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Questa antologia raccoglie tutta una serie di cose incomplete, inedite o viste poco, riesumate, rispolverate, restaurate e assemblate a formare il grande fregio che raffigura il percorso di uno dei numi tutelari dell’underground nel mondo delle storie disegnate.
Come afferma Andrea Voglino in Parti molli, Stefano Zattera è riuscito a far sua la lezione del fumetto italiano circa 1977 traghettandola in una direzione inedita. Non solo, come avveniva su «Cannibale» e «Frigidaire», citazioni dall’illustrazione e dai più classici comics a stelle e strisce, ma anche abbondanti contaminazioni tra linguaggi, dalla fantascienza al noir, all’underground, dal punk alla new wave. E se Tamburini, Pazienza e Scòzzari godevano a mettere su carta la fondamentale vacuità degli umani schizoidi del XXI secolo, Zattera conserva qualche barlume di speranza.
Trame e personaggi – è ancora Voglino a parlare – che fanno il possibile per dimostrarsi crudi, immorali o feroci, alla fin fine mostrano l’umanità, la fragilità e il fondamentale ottimismo di chi le ha sognate, scritte e fissate su carta. Scintille preziose ancora in grado di illuminare lo sguardo, da rileggere o scoprire assolutamente.

Stefano Zattera – Fumettista, illustratore, pittore, grafico, scrittore. Ha esposto nei principali festival del fumetto italiani e internazionali, ma anche in centri culturali, musei e gallerie d’arte (Milano, Bologna, Roma, Ljubljana, Seoul, Los Angeles , Londra…). Ha collaborato/collabora coi maggiori periodici italiani («Corriere della Sera», «Il Male», «Il manifesto», «Linus»). Tra i suoi personaggi più famosi, il terribile Baby Burger e il detective mutante Earl Foureyes, una vera icona.


«Esplorando i polverosi e disordinati archivi dove sono ammassati centinai di disegni stratificati nell’arco di 30 anni mi sono reso conto di come la mia irrequietezza creativa, il mio continuo rimuginare sui progetti in corso e, contemporaneamente, su nuove idee, abbia prodotto molto materiale lasciato incompleto o inedito. Sperimentazioni, appunti, bozzetti, cose eterogenee molto diverse tra loro concettualmente e stilisticamente, sedimentate una sull’altra, come reperti di antiche civiltà lontane nello spazio e nel tempo, rinvenuti nello stesso scavo».

Un archeologo scava animato sempre da una duplice tensione. Non sa mai se trova ciò che cerca o se cerca ciò che trova.
Henning Mankell

San Giuliano Terme ordini@barta.it
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