Daniele Zito / La solitudine di un riporto
Antonio Torrecamonica è un libraio particolare: non ha alcun interesse per gli oggetti che vende e soprattutto è capacissimo di pulirsi il culo con le pagine delle decine di copie di Anna Karenina che ha impilato vicino al gabinetto sul retro. Le sue giornate passano tra una battuta caustica e l’abitudine di confondere i clienti disponendo in maniera casuale i suoi libri, osservando il mondo con cinismo devastante. Non solo: mentre gli scagnozzi di Don Pietrino usano la sua libreria come posto di blocco per i loro traffici illeciti, Antonio ha l’abitudine di parlare al telefono coi morti: il fratello Paolo scomparso quando erano bambini o la madre che continua a bastonarlo verbalmente dall’aldilà sono gli interlocutori che sorprendentemente riescono a farlo restare in equilibrio. Tutto cambia, però, quando Antonio incontra Irene, piacente borghese sua coetanea rimasta vedova di recente. Irene è bella, passionale e soprattutto sembra non fare caso alle asprezze di Antonio, uno che – tra l’altro – sa passare senza colpo ferire dal sentimentalismo più spietato alle mani. Il loro è un legame strano, fatto di appostamenti, invasioni, fughe e incontri erotici in libreria, una spirale che prende ben presto l’andamento del sogno, coinvolgendo il lettore in una spirale di surrealismo. Tutti i fili di questa storia convergono verso un finale inatteso, esilarante, ricco di colpi di scena e di sorprese (belle e brutte), di fronte ai quali non si può far altro che restare col fiato sospeso.
La solitudine di un riporto (Hacca Edizioni, 2013) è un libro che si gode nel senso più semplice del termine, e in cui tutto e niente si prende sul serio. Daniele Zito conosce perfettamente le regole del gioco e si diverte a mescolare le carte in tavola, alleggerendo il tragico, dando spessore alla comicità. Una prova di bella scrittura, che ci allontana dalle asperità dei romanzi complessi, ma che a suo modo sa raccontare il piccolo grande dramma di un perdente perfetto.
Consigliato a chi vuole rileggere Le conseguenze dell’amore in chiave più solare.
Gaia Tarini
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