João Ricardo Pedro / Il tuo volto sarà l’ultimo
Sul lavandino c’era uno specchio che era anche l’anta di un armadietto dove erano riposti gli strumenti per farsi la barba, in assoluto riposo da più di un anno. La luce entrava con violenza dalla finestra esposta a est e, per questo, la guancia sinistra si rifletteva chiara e nitida. Appesa al soffitto, una lampadina giallognola e triste faceva quello che poteva, ma in mattine come quella poteva ben poco. Inumidì le setole del pennello nell’acqua tiepida e si ricordò del padre. Non del giorno in cui il padre gli aveva spiegato la differenza tra crini di cavallo e pelo di tasso, mentre si copriva il volto con il sapone, ma del giorno in cui lo aveva portato a vedere, al museo di Storia dell’Arte, a Vienna, i quadri di Bruegel.
Augusto, António, Duarte Mendes: tre generazioni di uomini nel Portogallo della dittatura, diversissimi tra loro ma accomunati da una sensibilità particolare. Dal nonno medico che, ai tempi della Rivoluzione dei Garofani, ospitò un forestiero misterioso dallo strano nome di Celestino; al padre reduce di guerra sempre preda dei suoi fantasmi; al bellissimo Duarte, il nipote pianista mancato e amante dell’arte, che porta sulle sue spalle il peso e il segreto di una stirpe appassionata. Intorno a questi personaggi e alle donne che hanno amato, ruota Il tuo volto sarà l’ultimo di João Ricardo Pedro (Nutrimenti, 2015), una saga familiare affascinante e ricca di colpi di scena, ma soprattutto costellata di umanità, tratteggiata nella sua intensa malinconia. Lì, nel villaggio col nome di mammifero, si snodano gli intrecci di vite e uomini straordinari, una specie di Macondo moderna dove convivono reazioni violente e intenzioni delicate, e dove il ricordo si mescola alla Storia con incredibile naturalezza.
Giustamente avvicinato, dalla critica, ad autori del calibro di García Márquez o Saramago, João Ricardo Pedro è stata la mia personale rivelazione del 2015: uno scrittore enigmaticamente capace di trasmettere passione attraverso l’uso di una punteggiatura ordinata e fulminea. Se è difficile scrivere, e trovare, un libro bellissimo dall’inizio alla fine, Il tuo volto sarà l’ultimo è decisamente uno di questi.
Consigliato ai nostalgici del realismo magico, e a tutti coloro che non si sono ancora fatti una ragione di quel tragico 17 aprile.
Gaia Tarini
Leggetela anche su Le ciliegie parlano