Jón Kalman Stefánsson / Luce d’estate ed è subito notte
«L’essere umano non si mantiene bene come il titanio, e la sua storia potrebbe essere riassunta così: quello che ha nel cuore, quello che ha nelle ossa, nel sangue, e poi il movimento di una mano una sera d’ottobre».
In un piccolo paesino sperduto vicino Reykjavík che conserva ancora latteria e maglificio, un narratore onniscente ma delicato sa osservare e restituire al lettore vita, morte, miracoli e pensieri dei suoi compaesani. Come una manciata di stelle in un cestino, gli abitanti del posto si svelano nella loro stupefacente e insolita quotidianità: presenze delicate che si interrogano con involontario lirismo sull’uomo e sulla sua presenza nel mondo. Jón Kalman Stefánsson indaga nell’animo di questi insoliti e bizzarri protagonisti con consapevolezza e tenerezza, mettendone a nudo luci ed ombre, drammi e aspirazioni, oltre ad una comune e tanto disperata quanto commovente ricerca della felicità. Gioiellino della narrativa islandese, Luce d’estate, ed è subito notte (Iperborea 2013) è un libro che va centellinato per assorbirne il senso profondo, la narrazione accattivante e commovente. Un ritratto su misura di una parte di noi che forse abbiamo dimenticato.
Consigliato a chi è in cerca di una lettura lenta e profonda.
Gaia Tarini