Earl Foureyes mutant detective – tutte le storie brevi
STEFANO ZATTERA
EARL FOUREYES MUTANT DETECTIVE
tutte le prime storie più una inedita
in fumetteria e libreria da giugno
2024, 112 pp. colori
19 x 26 cm, bross. cucita, bandelle
fumisterie, 18
ISBN 978-88-98462-89-6
15 euro
Earl Foureyes, detective nato dall’acre e alacre matita di Stefano Zattera, è ricco di contaminazioni in senso strettissimo e in senso lato. Nel primo caso, c’è il vecchio trucco della radioattività, espediente che rimanda ai fumetti U.S.A. della Silver Age e che si traduce in un articolatissimo bestiario di mutazioni genetiche, con appendici improbabili a caratterizzare facce ancor più improbabili ispirate alla realtà, al cinema o ad altri fumetti «a sua insaputa» (vedi l’Abelard Snazz realizzato da Moore e Dillon per «2000 A.D.»). Ma a livello narrativo, lo spirito evoca la scena italiana d’inizio anni ’80, una new wave fumettistica in grado di frullare insieme le suggestioni fantascientifiche di Lee, Kirby, Moebius, Druillet & C., la satira corriva del «Male» e i pilastri del noir. Il nostro Quattrocchi è un eroe hard boiled d’epoca, però proiettato in uno straniante contesto fantascientifico, di cui questo volume rappresenta un’antologia definitiva. Ci sono le storie d’esordio apparse su pubblicazioni ormai introvabili, più vari inediti tutti da gustare. Ci sono le indecisioni dell’autore, che nella prima decade degli anni 2000 sceglie di cambiar faccia al suo Earl dandogli quella di un amico, ma cinque anni dopo ci ripensa. C’è una piccola, preziosa selezione degli omaggi fatti al detective da un folto parterre di autori più o meno indipendenti, ideale prosecuzione del rutilante Fantastic Foureyes uscito per la scorsa Lucca comics. C’è soprattutto la possibilità di cogliere l’evoluzione di un character che nel suo perfetto equilibrio tra citazionismo e suggestioni punk, rigore estetico e follia, apollineo e dionisiaco è un’indiscutibile icona del fumetto indipendente.