Philip Ó Ceallaigh / Appunti da un bordello turco
Ciò che mi sembra sorprendente dei racconti di Philip Ó Ceallaigh è il dialogo interconnesso che li tiene insieme, storie eterogenee che riescono a non disturbarsi a vicenda nonostante le tematiche variegate e talvolta opposte, come di rado succede se si parla di short stories. A legarle non è alcun altro comune denominatore se non la bella scrittura che le accompagna, e questo è un dettaglio che tanto del miracoloso quanto dell’insolito. Questo suo Appunti da un bordello turco è un’antologia leggiadra e sagace: l’umore che ne percorre i capitoli non è mai statico, e dunque neanche l’esperienza del lettore. Ó Ceallaigh è uno scrittore cui sta benissimo la prima persona singolare – non a caso i racconti che ho amato di più la prevedono tutti – (il mio preferito in assoluto: Who let the dogs out?), capace di trasportare da un angolo all’altro del mondo senza farci accusare il trauma del jet lag. Dall’assurdo (la vicenda di un uomo che inizia a non sopportare l’odore della donna che ama in Un’altra storia d’amore) al racconto sociale (La mia vita d’artista); dalla narrativa sensuale con risvolti comici (Appunti da un bordello turco) alla cronaca d’inquietudine (Denti rotti), Appunti da un bordello turco è un libro potenzialmente in grado di sedurre tutti, di accontentare un pubblico trasversale di lettori. Mi piace particolarmente parlarne, poi, perché in Italia è stato pubblicato da Racconti Edizioni – una casa editrice nuova e ambiziosa che, se il mio istinto non mi tradisce, avrà molto da dirci e da darci [*]. Il nostro incontro si è aperto con i migliori auspici, quindi che questo sodalizio continui radioso, e in bocca al lupo a loro.
Questo libro è per chi si ferma a scrivere sul taccuino mentre è seduto in un caffè straniero, e per chi ama spedire cartoline da posti lontani senza sapere se farà mai ritorno.
Gaia Tarini
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Sono nata a Perugia nel 1989. Scrivo per la Colonna dal 2014, e nel 2011 ho fondato il blog di recensioni letterarie Le ciliegie parlano, insieme a Giorgia Fortunato.
* Racconti Edizioni ha anche un bellissimo side blog che si chiama Altri Animali.
Qui un articolo interessante, scritto da Philip Ó Ceallaigh su Appunti da un bordello turco, tradotto da Stefano Friani.