Una moglie giovane e bella / Tommy Wieringa
Virologo di successo e aspirante tombeur de femmes, Edward Landauer vede la sua vita cambiare quando incontra la ventottenne Ruth. Una moglie così giovane e bella sembra il pretesto per riacquistare la freschezza che a quasi cinquant’anni lo sta lasciando, impegnato com’è a sperimentare nuovi vaccini contro le epidemie e a vivere un’esistenza agiata ma senza grossi entusiasmi. Non senza difficoltà (dal confronto con la famiglia di lei che non vede di buon occhio il loro legame, ai problemi col cognato che deve fare i conti con la disoccupazione e l’impegno di un bambino handicappato) Edward sposa Ruth e la rende madre, solo per rendersi conto che – come scriveva Pazienza – amore è tutto ciò che si può ancora tradire. Dal loro matrimonio in avanti, infatti, Edward si renderà conto che neanche il sentimento più nobile e l’attrazione più forte può niente contro gli scossoni del destino e l’insoddisfazione umana, che sembra far parte di un piano ordito alle sue spalle che ha il solo scopo di spingerlo verso la dissoluzione. Con questo breve romanzo Tommy Wieringa tende a mostrarci le facce insospettabili di un amore costretto a sfiorire: quella tra Edward e Ruth è una relazione che segue la sua curva discendente, che la nascita del loro primo figlio non riesce a sanare. Il tradimento e le sue conseguenze sono il fulcro ineluttabile di Una moglie giovane e bella (Iperborea, 2016), libro dalla lingua scorrevole ma destinata a svanire come onde sulla sabbia, senza lasciare al lettore nient’altro che un vago senso di amarezza. Nella speranza che quel destino non tocchi anche a lui.
Questo libro è per chi cammina sulla battigia sperando che le proprie orme vengano cancellate; per chi fa sogni freudiani e per chi sogna di accarezzare le galline.
Gaia Tarini
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Sono nata a Perugia nel 1989. Scrivo per la Colonna dal 2014, e nel 2011 ho fondato il blog di recensioni letterarie Le ciliegie parlano, insieme a Giorgia Fortunato.