Hakan Günday / A con Zeta
Forse la vita è bella soltanto fraintendendo tutto. Solo fraintendendo. Ogni cosa. Derdâ ha solo dodici anni quando viene data in sposa ad un uomo troppo più vecchio di lei. Lascia la Turchia per vivere da prigioniera a Londra, in un
Sergio Atzeni / Il quinto passo è l’addio
[Anche se questa rubrica dovrebbe, tempo & il resto permettendo, ospitare principalmente interviste, stavolta affianca Gaia Tarini e le sue recensioni. Il motivo? E quante cose! Via]. A Claudia, ragazza incontrata sul treno, che ha fatto molto più di cinque passi Il quinto
Gabriele Di Fronzo / Il grande animale
E intanto le mie mani competenti, spesso impiastrate, adesso con il cotone idrofilo e adesso con la plastilina, ora delicate in un intarsio di muscoli ora svagate in un trucco di ossa, che smucinano in un cranio, perlustrano, imbastiscono con
Marcelo Figueras / Kamchatka
«Non si può volere bene a una persona e trattarla male.» È la primavera del '74 quando la famiglia di Harry deve lasciare Buenos Aires per sfuggire alle persecuzioni post golpe, rifugiandosi in una casa sperduta e decadente nella periferia argentina, cambiando il
Rita Indiana / I gatti non hanno nome
Il pianto di Celia il giorno in cui perse i gemelli aprì il solco dove sarebbe sopravvissuto questo amore così duro e acustico, sigillato a prova di apriti sesamo quando l'ostetrico, riconoscendo in Fin un altro medico, gli mostrò i
Stefano Ricci / La storia dell’Orso
«Io sono autodidatta, non ho studiato disegno dal vero, e raramente lo faccio, così non posso insegnarlo. Quello che mi sento di proporre, è una questione orfana di questa sapienza che ammiro moltissimo e che riconosco. Sento di poter dire
Residenza dell’Alba, Lucca: Le ribellioni, 20 febbraio 2016
Sabato 20 febbraio, se siete dalle parti di Lucca (lungo le Mura, via San Nicolao si trova bene passando da porta Elisa) -e se non ci siete è un'ottima ragione per andarci- presentiamo il nuovo volume della collana qzerty/qwerty: Le
Drago Jančar / Stanotte l’ho vista
Capii che per la sua relazione con Leo e per la pace in famiglia era molto meglio che non avesse visto quelle lettere. Sicuramente ogni lettera finiva, come quella che avevamo letto Fani e io, con le parole: vrati se
Yusuf Atılgan / Hotel Madrepatria
Si vergognava, si sentiva in imbarazzo di fronte alle persone che si credevano innocenti e che non sapevano che era, in qualche modo, impossibile stare sulla faccia della Terra senza commettere alcun crimine. La donna è arrivata col treno in ritardo
Josephine W. Johnson / Il viaggiatore oscuro
- Deve essere stata quella parola indiana a farlo accadere, - disse Paul. Forse c'è una parola segreta per tutte le cose del mondo! - Se una parola c'è, pensò Paul, se ci sono un portale d'accesso e una chiave,