Michele Tortorici / Due perfetti sconosciuti
«Come ho fatto io ad accettare senza problemi la mia insonnia? Le buone letture, mio caro Raffaele. E la totale mancanza della paura di pensare». Scritto interamente sotto forma di monologo, Due perfetti sconosciuti di Michele Tortonici (Manni 2013) è la
Chloé Cruchaudet / Poco raccomandabile
«Ritengo che la scrittura sia l’elemento principale anche nel fumetto, più che la capacità di fare dei bei disegni: il disegno stesso deve diventare una forma di scrittura che si mette al servizio di quello che si sta raccontando.» Chloé Cruchaudet,
Libreria Mondadori e Fondazione Serughetti, Bergamo: Andrea Dei Castaldi / Finistère, 26 febbraio 2015
Dove? Come? Insomma: come ha scritto molto meglio Vincenzo Guercio sull'«Eco di Bergamo» (immagine in alto, da leggere), giovedì 26 febbraio 2015, alle ore 18:00, Andrea Dei Castaldi presenta a
Marco Peano / L’invenzione della madre
«Il corpo che la contiene sembra ogni giorno di più un guscio bellissimo che tende al vuoto: dentro di lei ci sono tunnel profondi in cui gli organi interni e il sangue e le ossa si consumano – un incendio
Carlo Zanda / Una misteriosa devozione
«A Napoli, in via Partenope, due signore riconobbero lo scrittore in manette e gli si avvicinarono. Una delle due era la moglie di Benedetto Croce, che pregò i carabinieri di farlo almeno camminare all’ombra. Ma Malaparte si schermì: “Grazie, non
Alfred / Come prima
«Ci sono emozioni molto differenti in un racconto, non posso disegnarle tutte nello stesso modo e devo seguirle con il tratto, cercare di avvicinarmi a ciò che voglio che il lettore provi leggendomi. Ma non bisogna che lo stacco sia
Salvatore Mannuzzu / Cenere e ghiaccio
[A Mario, perché i consigli sinceri non rimangono mai inascoltati. Questo, come sempre, è solo un mero punto di partenza]. Perché Dio, se c'è, è questo amore a perdere. Così mormora Piero mentre osserva il fondovalle di Gioscari dal pendio scosceso dove suo
Jincy Willett / Jenny e altri imprevisti
«Ogni volta che un crimine a sfondo sessuale restava irrisolto era stato lui e lui soltanto. L’unico serial killer che abbia mai tormentato tanto la stampa è proprio quest’uomo. È stato l’esecutore sconosciuto della più voluminosa mole di dossier rimasti
Alexandre Jardin / Lo zebra
Nell'antichità si pensava che la giraffa potesse essere nata da un acrobatico incrocio tra un leopardo e un cammello, e per questo veniva detta camelopardo. E se avesse pure una zampa nera? E' quel che è capitato alla coraggiosa casa
Sibylle Lewitscharoff / Blumenberg
Blumenberg è uno stimato e attempato docente di filosofia tedesco, a cui un giorno, del tutto inspiegabilmente, appare un leone. Simbolo o semplice allucinazione, la bestia diventa presto il fulcro del romanzo, soprattutto perché è invisibile a tutti tranne che