Jenny Offill / Sembrava una felicità
«L’evoluzione ci ha programmati per gridare di dolore quando veniamo abbandonati. Per fare più rumore possibile, così che la tribù torni indietro a cercarci.» Ad un certo punto, leggendo Sembrava una felicità, ho avvertito chiaramente il rumore del mio cuore che
Charles Baxter / Festa d’amore
«D’improvviso riuscii a capire che cosa avessi perso. Era bella in un modo di cui non m’ero mai accorto prima. Improvvisamente mi mancava la maniera indolente che aveva, la domenica mattina, di leggere a voce alta gli editoriali del giornale
Corrado Fortuna / Un giorno sarai un posto bellissimo
«(…) quando senti solo la voce di una persona per tanti anni non hai bisogno di guardarla in faccia per sapere se dice la verità, e quando ascolti le confidenze di un uomo in questo modo, impari a ricordarti le
Francesca Matteoni / Tutti gli altri
Accomiatarsi dall'infanzia significa scrivere una favola nera, quella in cui si debbono lasciare indietro i personaggi (fittizi o meno) che hanno fatto parte della nostra vita. Di più: crescere è un processo smaliziato, in cui ogni storia svela il suo
Paolo Del Colle / Spregamore
«Dov’è, dentro di noi, la vita? Sin dove arriva, dove rimane intatta, priva di residui o rancori, quando continua senza di noi ignorando la nostra esistenza e diventa un pensiero o almeno un’occasione mancata?» Lo Spregamore di Paolo Del Colle (Gaffi
Lorenzo Pini / A Lisbona con Antonio Tabucchi
Immanuel Kant rivoluzionò l'epistemologia presupponendo le forme a priori, fra le quali lo spazio e il tempo risultavano le fondamentali. L'esperienza umana deve infatti passare attraverso queste due categorie ed è conoscibile, continuerebbe con veemenza a sostenere il famoso cittadino
Michele Tortorici / Due perfetti sconosciuti
«Come ho fatto io ad accettare senza problemi la mia insonnia? Le buone letture, mio caro Raffaele. E la totale mancanza della paura di pensare». Scritto interamente sotto forma di monologo, Due perfetti sconosciuti di Michele Tortonici (Manni 2013) è la
Chloé Cruchaudet / Poco raccomandabile
«Ritengo che la scrittura sia l’elemento principale anche nel fumetto, più che la capacità di fare dei bei disegni: il disegno stesso deve diventare una forma di scrittura che si mette al servizio di quello che si sta raccontando.» Chloé Cruchaudet,
Libreria Mondadori e Fondazione Serughetti, Bergamo: Andrea Dei Castaldi / Finistère, 26 febbraio 2015
Dove? Come? Insomma: come ha scritto molto meglio Vincenzo Guercio sull'«Eco di Bergamo» (immagine in alto, da leggere), giovedì 26 febbraio 2015, alle ore 18:00, Andrea Dei Castaldi presenta a
Marco Peano / L’invenzione della madre
«Il corpo che la contiene sembra ogni giorno di più un guscio bellissimo che tende al vuoto: dentro di lei ci sono tunnel profondi in cui gli organi interni e il sangue e le ossa si consumano – un incendio