Corrado Fortuna / Un giorno sarai un posto bellissimo
«(…) quando senti solo la voce di una persona per tanti anni non hai bisogno di guardarla in faccia per sapere se dice la verità, e quando ascolti le confidenze di un uomo in questo modo, impari a ricordarti le
Francesca Matteoni / Tutti gli altri
Accomiatarsi dall'infanzia significa scrivere una favola nera, quella in cui si debbono lasciare indietro i personaggi (fittizi o meno) che hanno fatto parte della nostra vita. Di più: crescere è un processo smaliziato, in cui ogni storia svela il suo
Paolo Del Colle / Spregamore
«Dov’è, dentro di noi, la vita? Sin dove arriva, dove rimane intatta, priva di residui o rancori, quando continua senza di noi ignorando la nostra esistenza e diventa un pensiero o almeno un’occasione mancata?» Lo Spregamore di Paolo Del Colle (Gaffi
Lorenzo Pini / A Lisbona con Antonio Tabucchi
Immanuel Kant rivoluzionò l'epistemologia presupponendo le forme a priori, fra le quali lo spazio e il tempo risultavano le fondamentali. L'esperienza umana deve infatti passare attraverso queste due categorie ed è conoscibile, continuerebbe con veemenza a sostenere il famoso cittadino
Michele Tortorici / Due perfetti sconosciuti
«Come ho fatto io ad accettare senza problemi la mia insonnia? Le buone letture, mio caro Raffaele. E la totale mancanza della paura di pensare». Scritto interamente sotto forma di monologo, Due perfetti sconosciuti di Michele Tortonici (Manni 2013) è la
Chloé Cruchaudet / Poco raccomandabile
«Ritengo che la scrittura sia l’elemento principale anche nel fumetto, più che la capacità di fare dei bei disegni: il disegno stesso deve diventare una forma di scrittura che si mette al servizio di quello che si sta raccontando.» Chloé Cruchaudet,
Marco Peano / L’invenzione della madre
«Il corpo che la contiene sembra ogni giorno di più un guscio bellissimo che tende al vuoto: dentro di lei ci sono tunnel profondi in cui gli organi interni e il sangue e le ossa si consumano – un incendio
Carlo Zanda / Una misteriosa devozione
«A Napoli, in via Partenope, due signore riconobbero lo scrittore in manette e gli si avvicinarono. Una delle due era la moglie di Benedetto Croce, che pregò i carabinieri di farlo almeno camminare all’ombra. Ma Malaparte si schermì: “Grazie, non
Alfred / Come prima
«Ci sono emozioni molto differenti in un racconto, non posso disegnarle tutte nello stesso modo e devo seguirle con il tratto, cercare di avvicinarmi a ciò che voglio che il lettore provi leggendomi. Ma non bisogna che lo stacco sia
Salvatore Mannuzzu / Cenere e ghiaccio
[A Mario, perché i consigli sinceri non rimangono mai inascoltati. Questo, come sempre, è solo un mero punto di partenza]. Perché Dio, se c'è, è questo amore a perdere. Così mormora Piero mentre osserva il fondovalle di Gioscari dal pendio scosceso dove suo